In Uncategorized

Fare il pieno di Vitamina D:

Sole, dieta e integratori

Chiamata anche “Vitamina del sole”, la vitamina D è al centro di numerosissimi studi scientifici, che fanno emergere sempre maggiori evidenze sul suo ruolo cruciale in numerosissime funzioni dell’organismo.

Nella mia pratica clinica quotidiana di Allergologa e Immunologa richiedo frequentemente il dosaggio di questa vitamina e posso dire che oltre la metà dei pazienti, sia adulti che bambini, presentano dei livelli insufficienti, in certi casi una deficit di grave entità. Conosciamo bene l’importanza della vitamina D per lo sviluppo osseo e per prevenire malattie come il rachitismo o l’osteoporosi, ma le sue funzioni benefiche non si concludono qui…

La vitamina D è infatti un importante immunoregolatore e antinfiammatorio. Svolge un’azione importante nella prevenzione di malattie autoimmuni come diabete mellito di tipo 1, morbo di Chron, l’artrite reumatoide, sclerosi multipla oltre alle patologie cardiovascolari.
Ma c’è di più…

Rafforza il sistema immunitario e aiuta a contrastare le infezioni virali.
Riveste un ruolo fondamentale nel prevenire e contrastare le patologie cutanee.
Grazie alle numerose ricerche scientifiche è oramai confermato come questa speciale vitamina sia fondamentale già in gravidanza e poi nel neonato nella prevenzione delle malattie allergiche e dell’atopia in genere. Uno studio recentissimo ne ha evidenziato l’utilità nel trattamento dell’orticaria cronica.

La vitamina D fa bene anche ai muscoli e al cervello: combatte gli spasmi muscolari, il declino cognitivo. Riduce lo stress e la tensione e aiuta a combattere la depressione.
E’ utile nel controllo del peso corporeo, riducendo la sintesi di acidi grassi.
Secondo le ultime evidenze dell’American Cancer Society, ha un’azione antitumorale.
Ecco perché non deve mai mancare nelle fasi della nostra vita: dall’ infanzia, all’età adulta agli anni azzurri.

La vitamina D è molto più di una semplice vitamina: piuttosto può essere definita un “ormone”, dal momento che permette il corretto funzionamento di circa tremila geni!
Eppure, la sua carenza è molto diffusa nel mondo occidentale, con punte preoccupanti fra le donne in menopausa e gli anziani, ma anche fra i più piccini: colpa del poco sole, del troppo tempo trascorso in casa davanti a pc e videogiochi, e della dieta che altera il microbiota.
Ecco tre modi per fare il pieno di vitamina D.

1- TINTARELLA AL SOLE…CON GIUDIZIO!
La luce solare è la principale fonte di vitamina D: permette che il 7-deidrocolesterolo, naturalmente presente nell’organismo, si trasformi in colecalciferolo, cioè in vitamina D3.

Non c’è bisogno di strafare e di rischiare pericolose scottature:
basterebbero circa 30 minuti al giorno in pieno sole per assicurarsi tutti i benefici (i tempi di esposizione variano a seconda della stagione, della latitudine alla quale ci si espone, del fototipo di appartenenza della pelle).

Attenzione però: evitare, comunque, le ore più calde della giornata e utilizzare una crema protettiva, sebbene i filtri solari riducano l’efficacia degli ultravioletti.

2- LA DIETA
La vita moderna si svolge sempre meno all’aria aperta, riducendo la possibilità di una sintesi da esposizione solare: ecco che la dieta può venirci in aiuto.
In realtà la vitamina D è presente in pochissimi alimenti e non in grandi quantità, ma vale comunque la pena privilegiare alcuni alimenti.
Tra i cibi più ricchi c’è il pesce e, in particolare, il salmone, lo sgombro, il tonno e le sardine, oltre al ben noto olio di fegato di merluzzo.
In quantità minori, la vitamina D è presente nei latticini e nel tuorlo d’uovo.

Ecco le quantità medie di vitamina D in alcuni alimenti:
Salmone: 230 UI (UI = unità internazionale = 0,025 mg)
Tonno: 200 UI
Latte di soia: 100 UI
Succo d’arancia: 100 UI
Latte a basso contenuto di grassi: 98 UI
Cereali: 40 UI
Uova: 25 UI
Formaggio: 12 UI

È importante, inoltre, consumare un quantitativo adeguato di grassi (quelli buoni!) una dieta fortemente ipolipidica inibisce l’assorbimento della vitamina D, così come quello delle altre vitamine liposolubili.

3- GLI INTEGRATORI ORALI
Esistono in capsule, perle, gocce, bustine. La vitamina può essere presente in due forme: la D2, di origine vegetale (adatta anche per i vegani), e la D3, di derivazione animale», conclude l’esperto.

Sono inoltre disponibili sul mercato vitamine D3 ottenute da fonti 100% vegetali, che possono essere tranquillamente assunte anche da vegetariani e vegani, a patto che siano certificate in tal senso!

Scroll Up
Copy link
Powered by Social Snap